Lettera di Pasqua a tutti i Frati Francescani dell’Immacolata (2023)

Surrexit Christus, spes nostra! Non est in alio aliquo salus:

    Cristo, nostra speranza, è risorto; in nessun altro possiamo raggiungere la salvezza (cfr. At. 4,12). Collocati nel mistero della Sua risurrezione in virtù del battesimo perfezionato dalla nostra consacrazione religiosa rimaniamo con Lui dimorando nel suo amore divino più forte della morte e del peccato.

    Cristo è risorto, e il più grande dono che possiamo invocare per il mondo è che tutti possano riflettere, pur nella precarietà e fragilità della condizione umana la luce di Lui: ogni essere umano nella sua singolarità, così come nella dinamica delle relazioni sociali e comunitarie.

     Poiché Cristo ha vinto il peccato e la morte, instaurando una nuova dinamica nei rapporti dell’uomo con Dio, nulla può ritenersi estraneo alla potenza del suo amore divino crocifisso e risorto: «come Cristo risuscitò da morte per la gloria del Padre, così noi camminiamo in novità di vita» (Rom. 6, 4.).

     Come consacrati francescani e mariani lasciamoci guidare dall’esempio di Maria Santissima nel suo pellegrinaggio post pasquale, contemplandola e imitandola come Vergine orante nel cenacolo, dove Ella rappresenta il cuore stesso della Pentecoste, Lei che da sempre intercede presso Dio per gli uomini, e che partecipa alla discesa dello Spirito Santo, Mediatrice che rende possibile con la sua onnipotenza supplice l’investitura degli Apostoli e la promessa di speranza per tutti gli uomini.

     Contempliamola e imitiamola anche nella dimensione più intima e ordinaria della casa di Efeso che simboleggia il luogo del nostro sforzo quotidiano di proclamare, nella vita comunitaria così come nell’azione pastorale, la vittoria pasquale di Cristo. 

     Auguro a ciascuno voi di lasciar risuonare nella vita l’eco della voce del Signore che ci invita a portare su di noi il suo «giogo che è dolce,

e il suo peso che è leggero» (Mt 11, 30) e di poter sperimentare la dolcezza infinità del perdono del Signore, che è risurrezione e vita vera.

P. Immacolato M. Acquali

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Questo annuncio è il fondamento della speranza dell’umanità, una speranza che resiste ad ogni progetto umano di contrastarla o di spegnerla nei cuori degli uomini. Morendo Gesù ha infranto e vinto la triste e apparentemente inesorabile contabilità della morte estirpandone la radice velenosa per sempre.

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