Si dichiara che il chierico Giambattista (P. Giulio) SCOZZÀRO non appartiene all’Istituto dei Frati Francescani dell’Immacolata in seguito a decreto di dimissione del 2007.
Nel 2008 la Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica confermava tale provvedimento che trovava sentenza definitiva nel 2009 presso il Supremo Tribunale della Signatura Apostolica.
Questo iter rendeva irricevibile il tentativo di riammissione del 2015 premeditato e sollecitato dal chierico stesso durante un governo in itinere che non era informato esaustivamente sugli antefatti della vicenda.
L’azione è stata oltretutto vanificata perché, anche da quel momento in poi, P. Scozzàro ha scelto di rimanere legato al territorio delle Madonie e al suo apostolato personale.
Ancor prima del 2007, P. Scozzàro già non viveva più in una casa religiosa dei Frati Francescani dell’Immacolata, né ha partecipato alla vita e alle attività della fraternità.
Indossa finora un abito religioso personalizzato e difforme, nel colore e nella foggia, da quello ufficiale dell’Istituto con il quale non c’è più nessun legame canonico e morale.
Senza entrare nel merito di giudizi sulla persona, i Frati Francescani dell’Immacolata prendono le distanze dai contenuti originali e polemici degli scritti di P. Scozzàro e sui fatti che hanno recentemente attirato la cronaca mediatica per presunti illeciti canonici e civili attribuitigli dalla sua tenuta di Collesano (PA) e per la sua associazione privata denominata “Gesù e Maria”.
Quanto alla contiguità di P. Scozzàro con la sedicente veggente Maria Giuseppa Scarpulla (Gisella) in Cardia, i Frati Francescani dell’Immacolata solidarizzano con le presunte vittime e sono fiduciosi in un rapido e definitivo giudizio dell’autorità ecclesiastica competente per la tutela del popolo di Dio e la dignità dell’autentica fede cristiana.
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