Il Ministro Generale P. Immacolato M. Acquali, il Delegato per l’Italia P. Rosaro M. Sammarco e il Direttore per la Comunicazione P. Alfonso M. Bruno, hanno raggiunto i confratelli della Casa Mariana “Mater Dei” di Albavilla (CO) per prendere parte ai festeggiamenti per il 30° anniversario di fondazione di Radio Mater.
Si è celebrato domenica 11 febbraio 2024 il 30° anniversario di Radio Mater. Si tratta della seconda emittente cattolica italiana come diffusione e volume di ascolti dopo Radio Maria.
Non tutti sanno che le due emittenti hanno in comune lo stesso fondatore nella persona di don Mario Galbiati, scomparso alla vigilia del Triduo pasquale del 2022.
Sacerdote del clero ambrosiano, particolarmente devoto della Madonna, intuì già negli anni Ottanta il potenziale dello strumento radiofonico per l’evangelizzazione.
In un’intervista al Corriere TV rivelò: «Come pastore avevo il desiderio che ci fosse “una voce cristiana nella casa” per raggiungere ogni anima, un temporale umano me la portò via. Venni estromesso. Si tentò una mediazione. Nulla da fare. L’allora segretario generale della CEI mi chiamò e mi disse, “Se il tuo carisma è la radio, fondane un’altra”».
Per il trentennale dell’emittente Papa Francesco ha rivolto un messaggio di saluto all’Angelus e ha anche indirizzato un telegramma «assicurando il ricordo nella preghiera e incoraggiando a continuare a creare reti, a tessere legami, a raccontare il bello e il buono delle nostre comunità con prossimità, poiché la prossimità è una delle qualità di Dio che si è fatto prossimo a noi».
È stata proprio questa visione di prossimità uno degli elementi che allontanarono don Mario dall’esperienza radiofonica precedente, poiché l’allora collaboratore don Livio Fanzaga era più centrato sui messaggi di Medjugorie e caldeggiò una dinamica più di tipo aziendale ed espansionistico.
L’attuale pontefice aveva detto a don Mario nel febbraio del 2014: «Coraggio, non lasciarti prendere dalle difficoltà e dalle sofferenze. Vai avanti e continua a fare il bene».
Poiché le opere e le istituzioni sopravvivono agli uomini, la missione di Radio Mater ha conosciuto dal 2 agosto scorso un nuovo seme di luce e di speranza.
I Frati Francescani dell’Immacolata sono stati infatti accolti canonicamente nell’Arcidiocesi di Milano con il compito di curare pastoralmente l’opera e di coadiuvare sul piano tecnico, editoriale e promozionale le attività radiofoniche.
Cuore pulsante di Radio Mater è infatti la realtà della cosiddetta “Cappellina”, l’oratorio dove in adorazione al Santissimo Sacramento, si avvicendano giorno e notte tanti volontari che presentano al Signore i bisogni degli ascoltatori, specie i più sofferenti.
La preghiera notturna è un’esperienza unica nel panorama radiofonico religioso italiano che permette a tanti ammalati, persone anziane e sole, di ricevere cura e attenzione spirituale.
I Frati Francescani dell’Immacolata risiedono ormai in pianta stabile ad Albavilla accanto agli studi radiofonici.
Il loro apostolato specifico è l’evangelizzazione attraverso i media sull’esempio di S. Massimiliano Maria Kolbe, profeta dell’evangelizzazione per il Terzo Millennio.
All’interno del movimento francescano la caratteristica specifica è il Voto Mariano di consacrazione illimitata all’Immacolata che li rende disponibili alle missioni, come Maria, la prima missionaria del Verbo incarnato.
Non a caso ha presieduto la S. Messa di rendimento di grazia, il Vicario episcopale per la vita consacrata, Mons. Walter Magni che ha anche guidato una processione mariana all’interno del compound di Albavilla alla presenza di centinaia di fedeli convenuti insieme a una delegazione delle autorità civili del Comune.
Mons. Mario Delpini nel suo messaggio di saluto ha voluto benedire la presenza frati, ma ha voluto naturalmente ringraziare quanti, in questi tre decenni, si sono adoperati generosamente nel portare avanti l’emittente accanto a don Mario.
Persone come Dania, Giovanna e Mario, tanto per citarne alcune, rappresentano i preziosi strumenti umani di cui la Provvidenza si è servita per far giungere «la Chiesa in casa e tutti riunire nell’amore come una sola famiglia», così come recita il motto dell’emittente.
Il palinsesto della giornata celebrativa è stato naturalmente personalizzato per la circostanza con ininterrotti messaggi di auguri e incoraggiamenti dall’Italia e dall’estero.
Malgrado la multimedialità, la radio continuerà a svolgere un insostituibile ruolo nella comunicazione per la sua pervasività e familiarità specie nei confronti degli ipovedenti, dei lavoratori e conduttori di veicoli.
Le tecnologie di propagazione del suono e della voce potranno cambiare, avvicendando la modulazione di frequenza (FM) con la sua romantica epopea al DAB o alla web radio.
Ciò che rimarrà perenne sono i principi del linguaggio umano semplice e immediato, dell’improvvisazione e dell’emozione che sfiderà le sintesi vocali delle intelligenze artificiali annunciate per il prossimo decennio.
In queste novità Radio Mater si appresta a raccogliere la sfida trasformando le minacce in opportunità.
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