“Surrexit Dominus de sepulcro qui pro nobis pependit in ligno”
“È risorto dal sepolcro il Signore, che per noi fu appeso alla croce”. Alleluia!
Risuona festoso l’annuncio pasquale: Cristo è risorto, è veramente risorto! Colui che “patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto”, Gesù, Figlio di Dio nato dalla Vergine Maria, “è risorto il terzo giorno secondo le Scritture”.
Questo annuncio è il fondamento della speranza dell’umanità, una speranza che resiste ad ogni progetto umano di contrastarla o di spegnerla nei cuori degli uomini. Morendo Gesù ha infranto e vinto la triste e apparentemente inesorabile contabilità della morte estirpandone la radice velenosa per sempre.
“Pace a voi!” (Gv 20, 19.20).
Questo è il primo saluto del Risorto ai discepoli; saluto che quest’oggi ripete al mondo intero. Tanto più attuale in questo tempo dove, dalla terra solcata dai piedi di Gesù e Maria fino all’Europa risuonano echi di morte e propositi di ulteriori e più disastrosi conflitti. Pace nei cuori di coloro che portano la responsabilità della costruzione del bene comune a livello nazionale e internazionale è ciò che in questo momento chiediamo al Signore Risorto. Per tutti, specialmente per coloro vivono nella carne e nella quotidianità il peso della conflittualità armata proclamiamo oggi la speranza di quella pace che, per essere autentica e durevole deve fondarsi sui solidi pilastri della giustizia e della verità poiché “La pace sulla terra, anelito profondo degli esseri umani di tutti i tempi, può essere instaurata e consolidata solo nel pieno rispetto dell’ordine stabilito da Dio”.
Maria, primo tabernacolo della storia e prima e silenziosa testimone della gioia pasquale dia a ciascuno di noi personalmente e alla nostra famiglia religiosa la grazia di cantare con la vita il suo stesso “Magnificat” di lode e di ringraziamento.
Chiediamo a Maria che, come ci ha portato per mano nei giorni della passione, continui a guidare i nostri passi in questo tempo di gioia spirituale, facendo di ciascuno di noi il modello di accoglienza di quella Parola che, a sua volta meditata e incarnata, sia in grado di alimentare nella nostra vita di consacrati a Lei il servizio di fede e di carità verso i fratelli e le sorelle che il Signore ci affida.
P. Immacolato M. Acquali
Ministro Generale dei Frati Francescani dell’Immacolata
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