Vestizioni in Africa dei Frati Francescani dell’Immacolata

Settembre 11, 2024

Il 7 settembre 2024, dieci giovani provenienti dalla Nigeria, dal Benin e dal Camerun hanno inaugurato al Santuario “Notre Dame de la Paix”  Bembereke il loro percorso di noviziato con il rito della vestizione del saio grigio-azzurro dei Francescani dell’Immacolata.

La Messa è stata presieduta da Mons. Martin Adjou-Moumouni, vescovo di N’Dali in presenza del Ministro Generale P. Immacolato M. Acquali e il Delegato per l’Africa, P. Gabriel M. Udogu.

Una decina di sacerdoti vi hanno partecipato come concelebranti,  insieme ai religiosi e religiose del posto e un nutrito numero di fedeli della Parrocchia Notre Dame de la Route. 

Il rito della Vestizione simboleggia la consacrazione e l’appartenenza a una famiglia religiosa.

Viene così ripristinato il noviziato continentale per l’Africa dopo un periodo di centralizzazione in Italia. Negli scorsi anni, infatti, sono stati formati a Roma alcuni incaricati della formazione.

P. Jean-Parfait M. Affodji assume l’incarico di Maestro dei novizi per l’Africa.

In linea con le direttive della Chiesa e la prassi di diversi Istituti religiosi, il noviziato dura adesso due anni con una proiezione dopo il primo anno, cosiddetto canonico, nell’attività di apostolato e di pastorale presso altre comunità, anche all’estero.

I giovani che hanno ricevuto l’abito della prova sono i novelli frati: 

Calixte M. des Cœurs unis de Jésus et de Marie 

Emmanuel Alberic M. des Cœurs unis de Jésus et de Marie

Janvier Markus M. de la Divine Miséricorde 

David M. of the Queen of Angels 

Benedict Tansi M. of Our Lady Thrice Admirable

Joseph Jeremiah M. of  Our Lady Cause of our joy

Stephen Anthony M. of the Holy Family 

Michel M. de la Croix Glorieuse 

Bertrand M. de la Divine Miséricorde 

Stanislas M. du Sacré-Cœur de Jésus et du Cœur Immaculée de Marie

L’ingresso al noviziato è un momento significativo nel percorso spirituale e umano dei candidati. Questo processo è strutturato con cura per permettere ai novizi di comprendere meglio la loro vocazione divina e di sperimentare la vita dell’Istituto. 

Si discerne misurando se stessi e affidandosi alle persone preposte alla formazione.

Secondo le Direttive sulla formazione negli istituti religiosi, il noviziato è un periodo di iniziazione integrale alla vita religiosa che va oltre la semplice istruzione formale. Si tratta di un’iniziazione alla conoscenza profonda e viva di Cristo che include la meditazione della Parola di Dio, la celebrazione della liturgia, l’apprendimento della preghiera personale.

Il noviziato è una tappa cruciale della vita del religioso che permette ai candidati di immergersi nella spiritualità francescana, mariana, formarsi nello spirito dell’Istituto e prepararsi a vivere il loro impegno con un cuore aperto e generoso nella libertà dei figli di Dio.

Il vescovo, durante la sua omelia, ha invitato i nuovi novizi a essere obbedienti, umili e a tenere sempre lo sguardo fisso sul Signore. Ispirandosi alla lettera di San Paolo ai Galati, dove afferma di essere crocifisso con Cristo (cf. Gal 2,20), Mons. Adjou ha ricordato ai novizi che “non appartengono più a loro stessi e devono fare propria questa citazione di San Paolo”. 

Il vescovo ha poi continuato invitando i novizi a imitare la Vergine Maria, specie nella totale fiducia in Dio.

Il vescovo ha infine incoraggiato i nuovi novizi ad abbracciare la loro vocazione con gioia e determinazione, ricordando loro che il cammino intrapreso è sostenuto dalla preghiera, dall’ accompagnamento pedagogico, dalla vita comunitaria e dalla grazia divina chiamati a diventare testimoni viventi dell’amore di Cristo nel mondo.

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