Dal 4 al 5 ottobre 2024 si è svolto a Roma un convegno di rilevanza teologica e spirituale, in occasione del 170° anniversario della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione. L’evento, organizzato dall’Istituto dei Frati Francescani dell’Immacolata e dalla Pontificia Accademia Mariana Internationalis (PAMI), ha coinvolto studiosi, teologi e fedeli provenienti da diverse istituzioni ecclesiastiche, come la Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura e la Pontificia Facoltà Teologica Marianum.
Il significato dell’Immacolata Concezione oggi
La prima giornata, svoltasi presso l’Aula S. Antonio in Via Merulana, si è aperta con il discorso inaugurale del Prof. Fr. Agustin Hernandez, OFM, Rettore Magnifico della Pontificia Università Antonianum. Nel suo intervento ha sottolineato il valore permanente del dogma proclamato da Papa Pio IX nel 1854, ricordando come la verità dell’Immacolata Concezione sia non solo un pilastro della fede cattolica, ma anche un elemento ispiratore per la vita spirituale e il cammino di fede di milioni di fedeli. Il Prof. Hernandez ha esortato i presenti a considerare il dogma come una risposta spirituale alle sfide del tempo, un richiamo alla purezza e alla fede autentica.
Dopo l’intervento del rettore, il Prof. Fr. Carlos Salto, OFM, Decano della Facoltà di Teologia della Pontificia Università Antonianum, ha presentato il programma del convegno, illustrando le varie sessioni e i temi previsti per la due giorni. Ha sottolineato l’importanza di favorire il dialogo e il confronto tra gli studiosi presenti, ponendo l’accento sull’aspetto comunitario e partecipativo dell’evento.
La storia e l’eredità del dogma
Il primo relatore della giornata, Fr. Stefano Cecchin, OFM, Presidente della Pontificia Academia Mariana Internationalis, ha offerto una lezione di storia ecclesiastica sui «Punti Fondanti della Storia del Dogma». Ricostruendo le tappe che hanno portato alla proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione, Fr. Cecchin ha messo in luce le sfide teologiche e pastorali affrontate dalla Chiesa nel XIX secolo. La sua analisi ha evidenziato come il dogma rappresenti una risposta alle istanze spirituali del tempo e come continui a esercitare una profonda influenza sulla spiritualità contemporanea.
San Massimiliano Kolbe e la spiritualità dei Frati Francescani dell’Immacolata
Particolarmente toccante è stato l’intervento di Padre Immacolato Acquali, FI, Superiore Generale dei Francescani dell’Immacolata, che ha approfondito il legame tra il dogma e la figura di San Massimiliano Kolbe. Padre Immacolato ha delineato il profilo spirituale del santo polacco, sottolineando come la sua vita, consumata nella promozione della devozione all’Immacolata, rappresenti un esempio luminoso di dedizione e sacrificio. La figura di Kolbe, che ha testimoniato l’amore di Dio fino alla sua morte nel campo di concentramento di Auschwitz, è stata presentata come un modello per i Francescani dell’Immacolata e per tutti coloro che vogliono vivere una spiritualità autenticamente cristiana.
La celebrazione di San Francesco: Un richiamo alla santità
La prima giornata si è conclusa con una Messa solenne presieduta da S.Em. Cardinale Américo Manuel Alves Aguiar, titolare della Basilica di Sant’Antonio in Laterano, che ha commemorato la solennità di San Francesco d’Assisi. Durante l’omelia, il Cardinale ha posto in relazione due eventi storici di grande rilievo: l’800° anniversario delle stimmate di San Francesco e il 170° anniversario del dogma dell’Immacolata Concezione. Ha invitato i fedeli a contemplare il mistero delle stimmate come segno dell’amore incondizionato di Dio e ha sottolineato come l’Immacolata Concezione debba essere vissuta come un impegno a testimoniare la fede con la stessa radicalità di Francesco.
La seconda giornata: approfondimenti teologici e riflessioni spirituali
La seconda giornata del convegno, iniziata alle 9 del mattino, ha visto una serie di interventi di grande spessore teologico. P. Gian Matteo Roggio, MS, docente di mariologia presso la Pontificia Facoltà Teologica Marianum, ha aperto le sessioni mattutine con una riflessione sul significato dell’esistenza giubilare alla luce del dogma dell’Immacolata Concezione. Il relatore ha evidenziato tre colonne fondamentali della spiritualità giubilare: libertà, comunione e misericordia, invitando i presenti a vivere la santità come un percorso di comunione con Dio e con gli altri.
Don Andrea Valori, biblista della diocesi di Roma, ha poi offerto un approfondimento sui fondamenti biblici dell’Immacolata Concezione, analizzando il legame tra la proclamazione dogmatica e la rivelazione biblica. Ha sottolineato che l’Immacolata rappresenta non solo una verità teologica, ma anche un modello di risposta umana alla grazia di Dio.
Nel pomeriggio, P. Denis Kulandaisamy, OSM, ha esplorato il tema della santità come vocazione sinodale, ispirandosi alla Lettera agli Efesini e applicando il concetto di sinodalità alla vita mariana. P. Massimiliano Zangheratti, FI, ha infine discusso il ruolo dell’Immacolata come frutto eccelso della redenzione, invitando a vedere in Maria un modello di collaborazione attiva nel piano di salvezza.
Una testimonianza di fede e impegno spirituale
Il convegno si è concluso con una Messa celebrata da S.E. Mons. Antonio Staglianò, presidente della Pontificia Accademia di Teologia, che ha riflettuto sul legame tra bellezza e santità. Mons. Staglianò ha invitato i fedeli a riscoprire la «sapienza del cuore» e a praticare la solidarietà e l’amore senza confini, in uno spirito di giustizia e onestà.
Il convegno ha rappresentato non solo un momento di approfondimento accademico, ma anche un’occasione di crescita spirituale, confermando l’attualità del dogma dell’Immacolata Concezione e la sua capacità di illuminare la vita dei credenti nel contesto contemporaneo.
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